Un misto di aspettativa, eccitazione e felicità mi hanno accompagnata per tutta la giornata fino a quando non è giunto l'agognato momento di sedermi sulla poltroncina in seconda fila, prenotata dal novembre scorso.
Nell'attesa che il palco si popolasse ho osservato la miriade di volti che riempivano il teatro: persone di ogni età e provenienza, miriadi di storie ed eperienze, tutti riuniti lì per ascoltare tre ragazzi che da anni riempiono di melodia le nostre giornate. Alla mia destra il moroso armato di santa pazienza, alla mia sinistra una signora bionda con un'amica, nella fila dietro la compagna di Battaglia con la bimba.
Unico rammarico: non aver potuto portare con me una macchina fotografica decente. Ho fatto qualche scatto con risultati assai modesti...
L'esibizione è cominciata in pompa magna con il brano "Dove comincia il sole", cavallo di battaglia dell'omonimo album, un ritorno al rock sinfonico delle origini. La scenografia ha rispettato le mie aspettative, imponente, piena di luce colorata. Alle spalle dei musicisti l'enorme logo arabescato dell'album, potenti fasci di luce ad illuminare la scena con i colori più adatti per il brano del momento. Il lungo assolo di Dodi Battaglia, con le sue espressioni concentrate, le note che si diffondevano nel teatro... un'atmosfera magica che ha fornito ulteriori (ma non necessarie) conferme della maestria del chitarrista.
Per l'esecuzione di "L'aquila e il falco" è sceso dall'alto uno scudo e colori vermigli hanno tinto il palco durante l'esibizione di Red Canzian.
La scaletta è proseguita con "Musica", "Amica mia", "Un anno in più che non hai", "Isabel".
Una brevissima pausa ha visto i tre Pooh pronunciare qualche frase rivolta al pubblico. Ha cominciato Roby Facchinetti, seguito da Dodi Battaglia che ha accennato alla loro rinascita come musicisti dopo l'addio di Stefano D'Orazio. Red Canzian invece ci ha apostrofati con un "At salut Bulogna!".
Il medley con cui è proseguito lo spettacolo era composto da "Canterò per te", "Io sono vivo", "L'altra donna". Di quest'ultimo brano mi stupisce sempre l'itensità con cui Dodi la interpreta, forse è la canzone in cui esprime al meglio se stesso come cantante.
Red ha mandato in sollucchero il pubblico femminile con "Stare senza di te", Roby ha dato tutto se stesso con "La donna del mio amico". La piena allegria è tornata con "Giorni infiniti" in versione medley.
Roby ha introdotto "Il tempo, una donna, la città" parlando degli anni '70 e del rock pop sinfonico che li ha caratterizzati. Ha raccontato di come Valerio Negrini abbia saputo trasformare un suo sogno nel testo della canzone.
"Il tempo, una donna, la città" è uno dei brani che amo cantare e sentirlo per la prima volta dal vivo mi ha datto letteralmente la pelle d'oca sia per l'intensità del testo che per la musica: hanno saputo creare atmosfere uniche e nitide, come pennellate che hanno definito sulla tela musicale le immagini oniriche di Negrini.
A seguire è stata eseguita la seconda parte (quella strumentale) di "Parsifal".
Durante la pausa la signora alla mia sinistra si è complimentata con me perché conosco tutte le canzoni dei Pooh a memoria e solo allora mi sono resa conto di essere quasi senza voce...
I 3 ragazzi sono risaliti sul palco e fianco a fianco hanno interpretato "Solo voci", un brano a cappella pubblicato nell'album "Tropico del Nord". E' seguita la versione acustica di "Uomini soli ", mentre "La gabbia" è stata presentata in versione medley (peccato).
Ancora una volta brividi si sono rincorsi lungo la colonna vertebrale quando Roby ha dato il via a "Viva" e Battaglia ha fatto letteralmente correre... se non volare... le dita sulla chitarra.
Di nuovo una brevissima pausa, in cui Red ha affermato che "la musica è Dio che sorride all'uomo". Ha poi presentato i tre elementi a supporto del gruppo: Danilo Ballo alle tastiere, Ludovico Vagnone alle chitarre, Phil Mer alla batteria. "Reporter" è stata dedicata ad Ilaria Alpi.
Poi "Fammi sognare ancora" e "Il cuore tra le mani", sempre dal nuovo album. Quest'ultimo brano Dodi lo ha dedicato alla compagna, per la quale è stato scritto. Poi "Vento nell'anima", al termine del quale Roby ha affermato che "chi ascolta la musica non si sente mai solo".
Red ha ringraziato per la regia delle luci Fabi Cricco e la regia audio di Renato Cantele.
Dodi si è soffermato sul dottor Zamboni di Ferrara e la sua sperimentazione "Brave Dreams" volta a limitare i danni prodotti dalla sclerosi multipla: le vene ostruite se ripulite fanno tornare le persone alla vita normale. L'associazione CCSVIR era presente per promuovere una raccolta fondi a favore della sperimentazione, partita nei paesi esteri ma non in Italia.
La musica è rientrata in carreggiata con "Amici per sempre", "Stai con me", "Non siamo in pericolo" (versione medley) e "Chi fermerà la musica", al termine del quale Phil Mer si è esibito in un assolo di batteria. Poi un medley composto dai cavalli di battaglia "Pronto, buongiorno è la sveglia" e "Piccola Katy" (entrambe in versione acustica), "Tanta voglia di lei", "Quando una lei va via", "Noi due nel mondo e nell'anima", "Dammi solo un minuto", "Notte a sorpresa", "Nascerò con te", "Il cielo è blu sopra le nuvole", "Pensiero".
"Questo sono io" è stato l'ultimo brano, eseguito da un Roby Facchinetti che nel finale è stato assai intenso.
Il concerto si è concluso con i tre Pooh in un stretto abbraccio saltellante, commovente e prova di quanto i tre ragazzi siano ancora uniti e decisi a portare avanti il loro discorso di musica e poesia.
Le emozioni, le sensazioni, la felicità che i Pooh hanno saputo regalarmi nel breve arco di una serata non hanno prezzo, non sono ripetibili in altro modo che tornando ad ascoltarli dal vivo. Il mio cuore ha battutto all'unisono insieme a tanti altri, ha vibrato di affetto per tre artisti che da metà della mia vita sono la colonna sonora delle mie giornate.
Un grazie a loro per quanto hanno saputo creare in tutti questi anni.
"Lei nella luna stasera,
lei che domani lavora,
lei che sei tante e nessuna
mentre stanno smontando la scena.
Cara sconosciuta con un bacio sulle dita
e gli occhi curiosi che brillano
Carica di musica tu fai fotografie
Pensi ad altre lettere ad altre poesie..."
("Cara sconosciuta" - LP Tropico del Nord - 1983)
lei che domani lavora,
lei che sei tante e nessuna
mentre stanno smontando la scena.
Cara sconosciuta con un bacio sulle dita
e gli occhi curiosi che brillano
Carica di musica tu fai fotografie
Pensi ad altre lettere ad altre poesie..."
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