"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

martedì 13 settembre 2016

L'ultima notte insieme

Ora che il concerto dei #Pooh è terminato anche nella sua edizione televisiva ripiego con cura ricordi, emozioni, brividi. Non devono sgualcire, non devono perdere colore o ingrigire per colpa della polvere della normalità.
Il signore in foto, Valerio Negrini, ha dato il via, ha mantenuto in vita con le sue parole un progetto artistico durato 50 anni. Ci sono stati alti e bassi, canzoni indimenticabili si sono alternate a brani che canticchiamo meno spesso, ma è nella natura delle cose che ciò accada.
Ma al di là di tutto questo, ancora mi lascia stupita quante anime la musica dei Pooh abbia saputo coinvolgere, influenzandone vite e decisioni. Alla TV non si percepiva bene, ma l'intero stadio ha cantato dalla prima all'ultima canzone, senza soste, senza incertezze.
È un onore far parte di tutto questo. Lo scrivo al presente perché non sarà una data sul calendario a decretare la fine della mia passione.

2 commenti:

  1. Ero a San Siro il 10 giugno. Mio papà vide il primissimo concerto dei Pooh, non potevo esimermi dal regalargli il biglietto per quello di chiusura.
    E...non sarà una data a mettere la parola fine ad una passione. Sono nata con la musica dei Pooh, li porto nel cuore e nell'anima.

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    1. Ho trovato il tuo sito dedicato ai Pooh, e' molto accurato, complimenti. Io li ho rivalutati di recente e riconosco solo adesso che sono stati importanti per la musica leggera italiana, poiche' prima nutrivo tanti pregiudizi. Tuttavia mi sento di muovere delle critiche sull'operato del loro primo manager Giancarlo Lucariello. Infatti e' per me inconcepibile che uno degli elementi fondatori e anima del gruppo Valerio Negrini, batterista e paroliere, senza del quale non avrebbero saputo nemmeno cosa cantare, sia stato tolto dai live e estromesso nel suo ruolo di cantante e musicista alla stessa stregua degli altri componenti. Sicuramente Lucariello aveva in mente di sviluppare differenti prodotti discografici: uno con I POOH e uno con Riccardo Fogli, poiche' era un'esteta e voleva solo dei ragazzi giovani e belli e possibilmente smilzi. Negrini che era uno pseudo-intellettuale, con occhiali e barba e non certo longilineo, forse non soddisfaceva i canoni estetici del manager. Per i Pooh, Lucariello, aveva sviluppato un concept dove tutti dovessero cantare da solisti e interscambiabili, scalzando dal suo ruolo di frontman Riccardo Fogli che non fu difficile convincere ad intraprendere la carriera solista fuori dai Pooh. Per Valerio Negrini invece l'accordo furono i soldi probabilmente, e cioe' avrebbero diviso in 5 anziche' in 4 i proventi delle vendite e dei concerti. Credo che vista l'incertezza in cui si trovarono quando Lucariello li prese sotto la sua direzione artistica si convinsero ad accettare tutto il pacchetto. Mi rammarico solo che un artista completo come Negrini, musicista e con una grande voce e doti interpretative abbia rinunciato a esibirsi e a suonare e cantare nei disci dei Pooh. Secondo me e' come avere messo in panchina il John Lennon dei Pooh. Per fortuna Negrini era talmente geniale che lo hanno voluto a tutti i costi come paroliere. Tuttavia non sappiamo cosa avrebbero potuto diventare i Pooh se Negrini fosse rimasto al suo posto, come era suo diritto! I Pooh col senno di poi possiamo dire che avrebbero sfondato comunque, poiche' il talento in gioco era grande, ma soprattutto John Lennon avrebbe dovuto essere sul palco con loro. Il progetto Riccardo Fogli ebbe successo ma poi si fermo'. Fosse rimasto nei Pooh non ci sarebbe stato Red Canzian e' vero, ma se gli fosse stato concesso il suo ruolo di front man non avrebbe avuto bisogno di suonare Riccardo, quindi ci sarebbe stato posto per un nuovo bassista. Avrebbe fatto come Mick Jagger, perche' come lui e' un animale da palcoscenico. I Pooh sarebbero stati in sei (senza Stefano D'Orazio, mi dispiace, ma con Red Canzian), un mix di Beatles e Rolling Stones, la via italiana del pop-rock, invece si sono ristretti e il loro talento esplosivo e' stato incanalato su binari meno originali dal mio punto di vista. Evidentemente la visione di bellezza di Giancarlo Lucariello era autoritaria e non autorevole, visto che era anche lui incerto e insicuro e alle prime esperienze, avendo la stessa giovane eta' degli artisti sui quali puntava. A me piacerebbe che ora che si sono sciolti a Casalecchio di Reno nel 2016, cambiassero nome in "Il Valerio Negrini Group Ensemble" e si esibissero solo in suo onore. Purtroppo Stefano D'Orazio avendo lasciato il gruppo, lo ha un po' tradito e non ha ripagato il sacrificio di Negrini nei suoi confronti, e poi dopo la vicenda che non ha riconosciuto la paternita' di sua figlia sembra di capire che, D'Orazio, fosse una persona interessata solo ai soldi. Amici per sempre non e' valido per tutti i componenti del gruppo, ma sicuramente per Valerio Negrini si'.

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