"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

sabato 12 agosto 2017

#PERSEIDI: NELLA NOTTE TRA IL 12 ED IL 13 AGOSTO IL PICCO MASSIMO

Uno dei pochi fenomeni astronomici di cui la stampa generalista si occupa ogni anno è lo sciame meteorico delle Perseidi, ai più noto come "Lacrime di San #Lorenzo": fa colore, fa romanticismo a costo zero, fa da tappa buchi nell'eventualità di carenza di notizie di maggiore interesse.
Solitamente la concentrazione di articoli e servizi televisivi si ha il 10 agosto, giornata in cui si ricorda il martirio di San Lorenzo, secondo la tradizione arso vivo sulla graticola nel 258 e le cui lacrime si sarebbero trasformate nelle succitate meteore. Ma il calendario dei santi propri della tradizione cristiana è ricca di celebrazioni "posticcie" create ad uopo o spostate cronologicamente per andare a sostituire, soprattutto nei primi anni di vita di tale religione, celebrazioni radicate nel culto di quelle popolazioni che il nuovo credo andava ad assorbire. Ecco quindi che il 10 agosto in epoca romana si riteneva che la pioggia di meteore fosse lo sperma del dio #Priapo che andava a fecondare i campi e ad essere celebrata era anche la sua controparte femminile #Larentia: San Lorenzo venne scelto per l'assonanza con quest'ultima, agevolando così nell'immaginario collettivo il passaggio da un culto all'altro. Viene spontaneo constatare come dalla connotazione positiva legata alla fertilità si sia passati a quella ben più cupa del dolore, della sofferenza e della morte...
Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi sono attribuite ai Cinesi e risalgono al 36 dopo Cristo. Sono originate dai detriti rilasciati dalla cometa Swift-Tuttle, dotata di un nucleo del diametro di circa 10 km e la cui orbita attorno al Sole si compie nell'arco temporale di 135 anni: nella nostra epoca il suo passaggio più recente vicino alla stella (cioè il perielio) è avvenuto nel 1992, mentre il prossimo sarà osservabile nel 2126. Fu il passaggio risalente al 1862 che permise la scoperta da parte dell'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli (sì, quello dei canali su Marte) del legame di tale cometa con le Perseidi: nel 1866 lo studioso formulò la teoria che la pioggia di meteore traesse la sua origine dai detriti presenti nell'orbita della cometa, orbita che ogni anno viene attraversata dalla Terra, la quale con la propria gravità cattura tale materiale e l'attrito con l'atmosfera lo fa avvampare come cerini contro la carta vetrata.
Nonostante le Perseidi siano associate al 10 agosto in realtà il picco massimo di osservabilità, stimato in circa 100 meteore all'ora, si ha nella notte tra il 12 ed 13. Il nome di tale sciame deriva dalla costellazione in cui il radiante (cioè il punto dal quale per effetto della prospettiva le meteore sembrano scaturire) si trova, in questo caso Perseo, verso nord-est.
Tale pioggia di meteore non costituisce alcun pericolo per l'uomo, in quanto i detriti sono di piccole dimensioni e non raggiungono il terreno. Il 12 agosto del 1993 si è però registrata la perdita del satellite per comunicazioni Olympus lanciato dall'Agenzia Spaziale Europea, evento attribuito alla collisione con un meteoroide delle Perseidi.
Perché tale definizione? Perché lo stesso oggetto assume tre nomi diversi a seconda della sua condizione:
- Meteoroide = quando il detrito si trova nello Spazio.
- Meteora = quando è visibile nel cielo come un oggetto luminoso dotato di scia.
- Meteorite = quando le sue dimensioni sono tali da non venire consumato interamente dall'attrito con l'atmosfera, ma riesce a raggiungere il suolo.

Grazie per aver letto fin qui e buone e fortunate osservazioni a tutti! :-)

1 commento:

  1. Ho trovato il tuo sito dedicato ai Pooh, e' molto accurato, complimenti. Io li ho rivalutati di recente e riconosco solo adesso che sono stati importanti per la musica leggera italiana, poiche' prima nutrivo tanti pregiudizi. Tuttavia mi sento di muovere delle critiche sull'operato del loro primo manager Giancarlo Lucariello. Infatti e' per me inconcepibile che uno degli elementi fondatori e anima del gruppo Valerio Negrini, batterista e paroliere, senza del quale non avrebbero saputo nemmeno cosa cantare, sia stato tolto dai live e estromesso nel suo ruolo di cantante e musicista alla stessa stregua degli altri componenti. Sicuramente Lucariello aveva in mente di sviluppare differenti prodotti discografici: uno con I POOH e uno con Riccardo Fogli, poiche' era un'esteta e voleva solo dei ragazzi giovani e belli e possibilmente smilzi. Negrini che era uno pseudo-intellettuale, con occhiali e barba e non certo longilineo, forse non soddisfaceva i canoni estetici del manager. Per i Pooh, Lucariello, aveva sviluppato un concept dove tutti dovessero cantare da solisti e interscambiabili, scalzando dal suo ruolo di frontman Riccardo Fogli che non fu difficile convincere ad intraprendere la carriera solista fuori dai Pooh. Per Valerio Negrini invece l'accordo furono i soldi probabilmente, e cioe' avrebbero diviso in 5 anziche' in 4 i proventi delle vendite e dei concerti. Credo che vista l'incertezza in cui si trovarono quando Lucariello li prese sotto la sua direzione artistica si convinsero ad accettare tutto il pacchetto. Mi rammarico solo che un artista completo come Negrini, musicista e con una grande voce e doti interpretative abbia rinunciato a esibirsi e a suonare e cantare nei disci dei Pooh. Secondo me e' come avere messo in panchina il John Lennon dei Pooh. Per fortuna Negrini era talmente geniale che lo hanno voluto a tutti i costi come paroliere. Tuttavia non sappiamo cosa avrebbero potuto diventare i Pooh se Negrini fosse rimasto al suo posto, come era suo diritto! I Pooh col senno di poi possiamo dire che avrebbero sfondato comunque, poiche' il talento in gioco era grande, ma soprattutto John Lennon avrebbe dovuto essere sul palco con loro. Il progetto Riccardo Fogli ebbe successo ma poi si fermo'. Fosse rimasto nei Pooh non ci sarebbe stato Red Canzian e' vero, ma se gli fosse stato concesso il suo ruolo di front man non avrebbe avuto bisogno di suonare. Avrebbe fatto come Mick Jagger, perche' come lui e' un animale da palcoscenico. I Pooh sarebbero stati in sei (senza Stefano D'Orazio, mi dispiace, ma con Red Canzian), un mix di Beatles e Rolling Stones, la via italiana del pop-rock, invece si sono ristretti e il loro talento esplosivo e' stato incanalato su binari meno originali dal mio punto di vista. Evidentemente la visione di bellezza di Giancarlo Lucariello era autoritaria e non autorevole, visto che era anche lui incerto e insicuro e alle prime esperienze, avendo la stessa giovane eta' degli artisti sui quali puntava. A me piacerebbe che ora che si sono sciolti a Casalecchio di Reno nel 2016, cambiassero nome cambiare nome in "Il Valerio Negrini Group Ensemble" e si esibissero solo in suo onore. Purtroppo Stefano D'Orazio avendo lasciato il gruppo, lo ha un po' tradito e non ha ripagato il sacrificio di Negrini nei suoi confronti, e poi dopo la vicenda che non ha riconosciuto la paternita' di sua figlia sembra di capire che, D'Orazio, fosse una persona interessata solo ai soldi. Amici per sempre non e' valido per tutti i componenti del gruppo, ma sicuramente per Valerio Negrini si'.

    RispondiElimina

Se lo desideri lascia un commento... (^_^)