"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

domenica 3 febbraio 2013

Io chiudo gli occhi, li riapro e...

È trascorso un mese da quel 3 gennaio che mi ha lasciata smarrita ed un poco più sola. Ricordo ancora quella frase letta su Facebook, "Valerio non c'è più", la ricerca affannosa di un articolo presso un qualsiasi organo di informazione, la conferma.
"... ma noi, ora, come facciamo?". Solo questa frase mi risuonava in testa, null'altro di sensato riuscivo ad articolare. Come facciamo senza Valerio, senza le sue poesie?
Un mese è trascorso da quel giorno. Un mese triste, in cui i giorni hanno ripreso a trascorrere ma un pezzetto di cuore è stato irrimediabilmente perso. Inaspettatamente, lo ammetto. Perché se per quasi 25 anni per me Valerio Negrini era l'incredibile poeta che dava parola ai Pooh, il 3 gennaio mi sono ritrovata davanti al fatto che senza rendermene conto mi ero affezionata a quella persona, mai conosciuta ma ascoltata e scoperta nei suoi versi.
Spero che Valerio sapesse da tempo quante persone gli erano... gli sono affezionate. Che sapesse quanti di noi si sono riconosciuti nelle sue poesie in musica, quanti di noi sono rimasti a bocca aperta sorpresi dalle sue parole. Non l'ho conosciuto, ma sono certa che Negrini fosse un uomo speciale. Perché solo un uomo speciale può far nascere un sogno e sostenerlo con tale forza ed energia da spingere gli altri a portarlo avanti per quasi cinquanta anni.
Spero che l'ultimo giorno di Valerio si sia concluso come la canzone che più mi ha toccata nel profondo e che dice: "... io chiudo gli occhi li riapro e..."

Michaela

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