"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

venerdì 4 gennaio 2013

Valerio Negrini non c'è più


Ieri, giovedì 3 gennaio 2013, è giunta la notizia che nessun fan dei Pooh avrebbe mai voluto ricevere: Valerio Negrini ci ha lasciati.
Stroncato da un infarto, a nulla sono valse le cure mediche presso l'ospedale di Trento dove è stato trasportato in elicottero.
Aveva 66 anni Valerio. Nato il 4 maggio 1946 a Bologna, dalla sua tenacia e dalla sua passione per la musica è nata quella idea che ha preso il nome di Pooh, un lontanto febbraio del 1966. E dei Pooh è stato cantante, batterista, paroliere. Sue sono la maggior parte delle liriche che i fan cantano da quasi cinquant'anni sulle basi delle musiche composte da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian.
Valerio Negrini lascia tre figlie: Alice nata nel 1979, Linda nel 1990 e Ginevra nel 2006. E la moglie Paola con cui era sposato dal 1995.
"È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole la nostra sofferenza – hanno dichiarato Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian – possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre tracciata dalla sua poesia". Stefano D'Orazio ha detto: "Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande ed improvviso, è una parte della mia vita che se ne va e già sento un vuoto incolmabile. Buon viaggio amico mio".

Lunedì 7 gennaio verrà allestita una camera ardente al Teatro della Luna di Assago (MI), per permettere a chi lo vorrà di dare un ultimo saluto e rendere omaggio a Valerio Negrini. La camera ardente sarà aperta dalle ore 10:00 alle ore 17:00. La cerimonia funebre si svolgerà poi in forma privata.

Per ricordare Valerio i familiari hanno deciso di chiedere a tutti di non inviare fiori, ma di inviare un contributo all'ANPIL, l'associazione che Negrini sosteneva. Potete mandare un piccolo contributo o acquistare il libro fotografico "AYITI" con i commenti di Valerio, oppure il dvd "Friends for Haiti" con la registrazione dell'intera serata con l'intervento dei Pooh.

Banca: INTESA SANPAOLO
Intestazione: ANPIL-Onlus
IBAN: IT49A0306909465000026291 186

Dati Conto Corrente Postale
Intestazione: ANPIL-Onlus
N° conto: 42136200
Indirizzo: V. Vitruvio, 41 – 20124 Milano
www.anpil.org

Fonte: www.pooh.it

1 commento:

  1. I tributi ai Pooh sono strameritati, e rimangono un fenomeno unico del panorama musicale. Ma vi sono anche delle ombre nel loro percorso e dei punti di cui rammaricarsi che mi sento di voler condividere qui. Praticamente avendo relegato a membro esterno Valerio Negrini e’ come se i Beatles avessero messo da parte John Lennon e avessero lasciato sul palco Mc Cartney. Inoltre era pure il batterista, Valerio Negrini, il meno bello e lisciato rispetto agli altri baldi giovinotti, proprio come lo era Starkey Richards al secolo Ringo Starr! Questo produttore Giancarlo Lucariello non capiva una mazza! E’ evidente che il concept che aveva in mente era soprattutto estetico e formale, visto che li voleva smielati con l’orchestra, togliendogli forse un po’ di grinta beat verace. Insomma al brutto ( che poi se gli faceva un re-styling, via la barba e gli occhiali , ma anche no), anziche’ farlo diventare un Ringo Starr e un John Lennon, lo ha messo in castigo, lo ha nascosto, gli ha messo il Burka, e gli ha preferito uno snello e carino Stefano D’Orazio. Io non dico che quest’ultimo non avesse talento, ma chi ne aveva uno originale e aveva pure fondato il gruppo e’ stato estromesso dalla luce dei riflettori per il body shaming a cui lo ha sottoposto Lucariello. Forse non era bravo a cantare come gli altri? Ma nemmeno Ringo Starr era un grande cantante eppure la sua voce si sentiva! I Pooh avevano tanto talento, ma questo produttore li ha livellati verso il basso, anziche’ dargli le ali dell’originalita’ grezza!!! Hanno comunque avuto successo perche’ il talento era tanto, ma ne hanno fatto le spese Valerio Negrini, che da persona intelligente non ha lasciato il gruppo e ha continuato a stare vicino al suo gruppo, anche se mutilato della parte live, che per un musicista e' molto importante, perche’ aveva capito che aveva tra le mani un altro mestiere, per sua fortuna, il paroliere. Vi rendete conto che cosa abbiamo rischiato, con queste scelte estreme di Lucariello? Un altro che non c’e’ stato dentro al format e’ stato Riccardo Fogli, che anche se si da la colpa a Patty Pravo per la sua decisione di intraprendere la carriera solista, in realta’ e’ perche’ partito come il vocal front man del gruppo, Lucariello gli ha tolto questo ruolo, perche’ aveva in mente che tutti i componenti dovevano cantare e preferiva comunque che fosse il chitarrista Dodi ad avere importanza prominente rispetto al bassista Fogli. Cosi’ Fogli ha sbroccato e ha lasciato il gruppo. Un Valerio Negrini che aveva capacita’ di paroliere ha potuto ritagliarsi il suo spazio creativo, ma Fogli non lo riusci’ a trovare in seno al gruppo. Giancarlo Lucariello e’ stato un produttore autoritario forse perche’ inesperto e non era abbastanza autorevole, considerato che erano coetanei. Di sicuro era una persona che pensava ad avere un grande successo personale, creando un prodotto che funzionasse e durasse nel tempo e facesse fare tanti, tanti soldi! Quanto a sensibilita’ umana e artistica io dubito che ne avesse o abbia. Ringraziamo il grande Valerio Negrini per il suo sacrificio, la sua bravura e intelligenza, frutto di una sensibilita' d'animo generosa.

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