Quando arriva giugno gli alberi di tiglio ricominciano a cantare. La loro è una canzone fatta di polline sottile, di api che ronzano sommesse, di foglie che piano si strusciano l'una sull'altra mentre il Sole occhieggia tra i rami. Per cogliere tutto questo occorre porsi sotto l'albero, esserne avvolti come un ombrello che in parte ti isola da ciò che costantemente cerca di caderti addosso.
Il profumo no. Il profumo del tiglio ti viene incontro, ti sorprende all'improvviso dalla bocchetta d'aerazione dell'auto mentre stai guidando, o la mattina quando apri la finestra. E' dolce, di una dolcezza che dà conforto, quasi.
Per me il profumo del tiglio significa soprattutto ricordo. Ricordo di quando, da bambina, con nonno Marcello si andava al parco Bucci di Faenza a dare il pane secco alle papere ed ai cigni. Per lasciare un po' di pelle dei polpastrelli sul metallo nero rovente della locomotiva, parcheggiata all'interno e liberamente scalabile. La piadina o la pizza fritta dalla baracchina, i lupini, i bagigi, i pensieri liberi...
"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh
giovedì 4 giugno 2015
martedì 2 giugno 2015
Agglomerati senzienti
I Mentre si lavora e si è concentrati capita che una porzioncina del cervello agisca per conto suo. Oh non molta per carità, probabilmente un piccolo agglomerato di neuroni e sinapsi, ma quanto basta per formulare pensieri di senso compiuto.
Oggi quell'agglomerato si è domandato se sono felice. Di primo acchito ho risposto di no: i problemi con il lavoro, il marmocchietto difficile da comprendere nella sua fretta di essere grande, il denaro che non basta mai, più altre cose inanellate una dopo l'altra.
L'agglomerato è poi passato alla seconda domanda: quando comincerai ad essere felice?
"Mai. Sempre." è stata la mia risposta.
Mai, se pretendo che tutto si incastri alla perfezione, se aspetto che ogni singolo ingranaggio giri oliato come pretendo io.
Sempre, se imparo a gioire di quanto mi arriva. A scaglioni, ma arriva.
Forse nessuno avrà mai una vita perfetta; occorre imparare ad essere giocolieri e destreggiarsi tra le belle cose che capitano e le buche disseminate sul cammino.
Filosofia da cioccolatino forse, ma che ci posso fare, sono autodidatta.
Etichette:
Vita
Iscriviti a:
Post (Atom)