Ieri sera al telegiornale ho visto un servizio terribile: il resoconto della mattanza di delfini che ogni anno i giapponesi compiono per soddisfare il loro palato e le richieste dei delfinari nipponici ed americani. Come per i tonni, anche nei confronti di questi animali non viene dimostrata alcuna pietà e si ritrovano a nuotare nel sangue dei compagni morti poco prima di loro. Feriti, morti, vengono issati con le gru appesi per le code e macellati. I più "fortunati" verranno imprigionati nei delfinari e condurranno una vita da reclusi, costretti ad imparare ad esibirsi per il pubblico pagante.
A chi pensa o dice che prima di tutto bisognerebbe occuparsi della sofferenza dei nostri simili, rispondo che se non iniziamo con l'avere rispetto per gli animali, come potremo mai imparare ad avere pietà anche degli altri uomini? Come si possono trattare a quel modo esseri che, anche se appartenenti ad una specie diversa, hanno sentimenti, provano dolore, possiedono ricordi ed un'anima?
A chi pensa o dice che prima di tutto bisognerebbe occuparsi della sofferenza dei nostri simili, rispondo che se non iniziamo con l'avere rispetto per gli animali, come potremo mai imparare ad avere pietà anche degli altri uomini? Come si possono trattare a quel modo esseri che, anche se appartenenti ad una specie diversa, hanno sentimenti, provano dolore, possiedono ricordi ed un'anima?
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