"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

venerdì 29 aprile 2016

Stay just a little bit longer...

Ieri sera ho visto la prima puntata di "22.11.63", la serie tv tratta dal romanzo di Stephen King che vede come protagonista James Franco (il figlio di Green Goblin / Willem Dafoe in "Spider-Man", per intenderci).
Non spoilero.
A qualche minuto dall'inizio si sente per pochi secondi "Stay", una canzone che ho imparato a conoscere nella versione di Jackson Browne grazie al suggerimento di un caro amico.
Stamane ho curiosato sul Web ed ho scoperto che è una brano molto "coverizzato". Il suo testo nel tempo è stato modificato, in quanto da canzone in cui viene chiesto all'amata di soffermarsi un poco più a lungo per un altro ballo, è stata successivamente trasposta nei confronti del pubblico, al quale viene chiesto di rimanere ad ascoltare la band.

Si parte con la versione originale del 1960 interpretata da Maurice Williams & the Zodiacs: https://youtu.be/o1Z_hskvz1M
 

Dal 1960 a 1962 fece parte del repertorio live dei Beatles, ma purtroppo non esistono incisioni.
Nel 1963 toccò ai The Hollies, versione però priva della parte in falsetto che caratterizza questo brano: https://youtu.be/GynWfSa3Abg
 
 
 Nel 1964 è il turno dei The Dave Clark 5, anche loro compirono la scelta stilistica di tralasciare il falsetto: https://youtu.be/UAAUrQnC4EE
 
 
Sempre 1964, tocca a Frankie Valli and the Four Seasons (sì Valli, quello di "Grease"), i quali decidono di reintrodurre il falsetto, pure prepotentemente: https://youtu.be/GX7YX531q5E
 
 
La versione del 1968 di Jan & Dean ha una storia particolare, in quanto la cover, realizzata in tale anno per l'album "Carnival of Sound", dovette attendere il 2010 per uscire con il disco: https://youtu.be/LFNtjiPRofk
 
 
1976, versione di Andrew Gold: https://youtu.be/ERAC8D6J5aw
 
 
1977, esce la cover a me più familiare di Jackson Brownehttps://youtu.be/d3bUg8wsgVE (mi spiace non aver rintracciato il filmato dove sul palco David Lindley "ruba" la parte alla corista ed interpreta il falsetto).
 
 
1979, tocca a Bruce Springsteen & the E Street Band: https://youtu.be/IbV8A6Ruqa0
 
 
Nel 1980 l'austriaco Georg Danzer traduce il brano in lingua tedesca, rititolandola "Roadie song".
1983, in Italia ci provano David Marx & Tracy Spencer con questa versione puramente discotecara: https://youtu.be/B-mzkHzQ0_c
 
 
1995, tocca ai britannici Dreamhouse: https://youtu.be/O3MctFO1ouk
 
 
Trascorrono meno di dieci anni, poi nel 2003 è Cyndi Lauper a rimetter mano alla canzone, conferendole un che di esotico: https://youtu.be/O4avMWxMm0M
 
 
Infine, nel 2014, gli australiani Human Nature, che riportano l'esecuzione del brano a vocalità più vicine alla versione originale: https://youtu.be/2KMthVDJjhE
 
 
Per quanto mi riguarda, sono affezionata a questa cover del 1995. Ogni volta che una certa persona mi chiama gli fischiano le orecchie... https://youtu.be/is6MjNN-6Gc
 
 
"Stay, ahhh
Just a little bit longer
Please, please, please, please, please
Tell me that you're going to
Now your daddy don't mind
And your Mommy don't mind
If we have another dance, ya
Just one more time..."