"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

mercoledì 15 novembre 2006

Certe rinunce...

A quante cose si deve rinunciare durante la gravidanza? L'elenco è abbastanza lungo...
Prima di tutto, si comincia con la prontezza di riflessi ed una certa dose di lucidità mentale: fin dal primo mese per me ogni angolino appena un poco comodo è buono per schiacciare vergognosi e goditissimi pisolini. Si arriva a sera che ci si inventa dei lavoretti da fare, pur di rimanere sveglia e fare compagnia al moroso rientrato dopo una giornata di lavoro. L'alternativa sarebbe fare da soprammobile abbozzolata in un plaid sul divano.
Poi si rinuncia alla tranquillità del proprio stomaco. Nonostante le assicurazioni ricevute da più parti che dopo i primi tre mesi le nausee sarebbero sparite, sono ancora qua che mi fanno penare. BLEAH!
Ci si deve scordare di quei piccoli peccatucci di vanità come nascondere i capelli bianchi con una bella tinta bionda: ecco quindi che a 33 anni sfoggio già una frezza bianca sulla tempia destra, più qualche altro capello canuto qua e là.
Piace magari ogni tanto farsi un bel boccale di birra oppure gustarsi un buon vino? Via da subitissimo anche gli alcolici: il fegato del marmocchio non è ancora pronto a fare a pugni con l'alcol e dè bene evitargli eventuali danni cerebrali.
Ma non dimentichiamoci del "corpo che cambia nella forma e nel colore", tanto per fare una citazione: il seno aumenta (sto però ancora aspettando che raggiunta la 4a... aspetto e spero...), le areole diventano scure, la panza avanza e si crea una riga scura che parte da sopra il pube ed arriva allo stomaco, una specie di scriminatura dovuta alla muscolatura dell'addome che si tende. Per non parlare poi delle gambe colpite dalla ritenzione idrica e di un paio di chiappette divenute dei discreti panettoni... Mi consolo parzialmente col fatto che le smagliature non sono ancora comparse.
La pancia, già... Ora che sono al settimo mese comincio ad avere qualche problema nel gestirmi: per la depilazione in certe zone devo andare a... memoria; per infilare calzini ed allacciare scarpe mi ritrovo a studiare posizioni sempre nuove, per non parlare poi della cura dei piedi; occhio a quando apro sportelli od ante, la pancia è sempre lì pronta a sbatterci contro.
Ed a tavola? Come si fa a pranzare o cenare con la panza che ti tiene a debita distanza dal piatto? Così mi ritrovo a stendere un tovagliolo bello ampio sull'addome (sono sempre stata a rischio sbrodolamento), a dosare bene le porzioni su forchetta o cucchiaio... per poi perdere la pazienza ed afferrare il piatto per tenerlo in mano. Ho calcolato che ancora qualche settimana e potrò comodamente appoggiarlo sulla pancia...
Dimenticavo: l'ipersalivazione. Pare non si manifesti in tutti i casi di gravidanza, ma ho fatto la sua conoscenza da subito. Non è carino per 9 mesi dover stare attenti ogni volta che si parla per non sputacchiare verso l'interlocutore...
Mi si dice che vale la pena sopportare questa prima razione di disagi... già, prima, perché poi verranno i pannolini da cambiare e le notti in bianco trascorse ad allattare e consolare. Mi fido. Però è forte la tentazione di preparare un videoclip dove raccogliere l'elenco di tutte le noie che la gravidanza comporta ed usarlo come arma di ricatto nei confronti del marmocchio, quando sarà più grande. Od appena mi errà spontaneo gridargli "Come ti ho fatto, ti disfo!".