"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

martedì 16 dicembre 2003

Via

VIA - Claudio Baglioni

La mia sigaretta brilla rossa
Insieme a luci di periferia
Zampate della vita sulle mie ossa
Sei più sincera quando dici una bugia

Sull'asfalto acquoso una luna affilata a tagliare i fili che legano le stelle
Stringo al cuore una lattina vuota e scopro che hai lasciato le unghie sulla mia pelle
Finestrini aperti a dissetarmi di vento, la mia ruota incollata sulla striscia bianca
della mezzeria

Gli occhi come due pezzi di vetro
Tu non sei come ti credevo io
Un autotreno mi ruggisce dietro
Ma perché hai fatto il mondo così triste Dio?

Alberi si drizzano ai lati della strada, mi corrono accanto e il buio se li inghiotte
Alla radio un rock arrabbiato come un pugno allo stomaco che mi spinge nella notte
Un dolore un lampo di fuoco rosso
Dentro questo amore che io non posso
Io non posso più

Voglio andar via
I piedi chiedono dove ma via
Tanto non ti perderò perché tu non sei stata mai mia

Voglio andar via
Da quei tuoi occhi che tirano sassi
E come in un duello far dieci passi
E poi guardarci un'ultima volta e via

Dimmi che cos'è che ci hanno fatto
Dimmi cosa c'è che io non so
Perché tutto è finito come cenere in un piatto
E quei ragazzi che eravamo noi
Non ci sono più

E scambiare due parole brevi
Con la notte blu dei benzinai
Io ti baciavo mentre tu piangevi,
E adesso che io piango tu chi bacerai?

Un caffè che drizza i capelli, un pacchetto di fumo e il vento rilegge il mio giornale
E domani uscire di nuovo, farmi una faccia allegra per il prossimo Carnevale
Un dolore freddo come un rasoio
Per un altro giorno che nasce e muoio, muoio, muoio

Voglio andar via
I sogni cercano dove, ma via
Anche all'inferno ci sarà qualcuno a farmi compagnia

Voglio andar via
Da te che goccia a goccia hai spremuto il mio cuore
E dagli straccivendoli ricomprare quel che resta del mio amore
E andare via...

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In questo periodo c'è chi mi suggerisce di andarmene davvero via, per un po'. Hum... prospettiva seducente, se considerata sotto l'ottica di isolarmi dal resto del mondo e dedicarmi interamente a me stessa.
Farebbe bene ogni tanto prendersi una vacanza da coloro che ci stanno attorno giorno per giorno e riscoprire la solitudine, lo stare con se stessi e non avere altro interlocutore che la propria coscienza. Molti di noi vivono quotidianamente immersi nel rumore delle persone, delle cose, dei problemi. Troppi impegnati a correre dietro alle incombenze ed agli impegni, si dimentica ciò di cui si ha realmente bisogno e si accantonano piccole cose piacevoli per quando si avrà più tempo.
A volte però è piacevole accantonare i pensieri e lasciarsi condurre dalle incombenze quotidiane, dal ritmo dettato dal lavoro, un po' per sfuggire certi pensieri, un po' per ubriacarsi di indifferenza e rimandare a dopo decisioni e problemi. Si crea una sorta di limbo personale e ci si rifugia.

lunedì 15 dicembre 2003

Quello che sei

QUELLO CHE SEI - Pedro Salinas

Quello che sei
mi distrae da quello che dici.
Lanci parole veloci,
pavesate di risa,
invitandomi
ad andare dove mi porteranno.
Non ti presto attenzione, non le seguo:
sto guardando
le labbra da cui sono nate.
Intanto guardi lontano.
Fissi lo sguardo laggiù,
non so in cosa, e già si precipita
a cercarlo la tua anima
affilata, come saetta.
Io non guardo dove guardi:
io ti vedo guardare.
E quando desideri qualcosa
non penso a quello che vuoi
né lo invidio: è il meno.
Ciò che ami oggi, lo desideri;
domani lo dimenticherai per un nuovo amore.
No.
Ti aspetto oltre qualsiasi fine o termine
in ciò che non deve succedere.
Io resto nel puro atto del tuo desiderio,
amandoti.
E non voglio altro
che vederti amare.

sabato 13 dicembre 2003

Da Livio

Ho ricevuto un regalo: il mio nome scritto con caratteri geroglifici. Grazie Livio!


Michaela

giovedì 4 dicembre 2003

Compagni di viaggio

Gli amici sono compagni di viaggio. Allegri, a volte spassosi ed un po' pazzi. Possono annoiare, possono offendere, possono lasciarci a bocca aperta per frasi dette o gesti compiuti a nostra insaputa. Possono instillare dubbi e perplessità, far dubitare della loro lealtà e del loro affetto. Sanno correre in tuo aiuto nei momenti più bui ed offrirti un fazzoletto per asciugarti gli occhi, od ignorarti perché presi dai loro problemi. A volte ti feriscono con frasi dure che ti gettano contro o con fantasie e mezze verità sussurrate alle tue spalle.
Eppure non puoi... non posso fare a meno di alcuni di loro, di quelli per cui l'aggettivo "amico" non è solo una parola qualsiasi, una classificazione. In particolare ce ne sono tre, così diversi eppure così presenti in me. Ognuno di loro ha un tratto caratteristico, un aspetto del carattere in cui un poco mi rispecchio. Ed è buffo come le esistenze delle persone si intreccino, come dei perfetti sconosciuti possano condividere un pezzo di cammino insieme, per poi discostarsi e ritrovarsi tempo dopo.
Nonostante tutto, esistere continua ad essere una bella avventura.