"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

lunedì 23 aprile 2007

Occhiali


Forse l'espressione non è da truce maschio latino, ma gli occhiali gli stanno proprio bene!

lunedì 2 aprile 2007

Quando non è il momento...

E' quasi trascorso un mese dalla nascita di Alessandro ed ancora non mi capacito che ciò sia potuto accadere. E' ancora vivido il ricordo di quanto accaduto il 7 febbraio: l'induzione del parto, la rottura delle acque, le contrazioni ed il travaglio accompagnati da tremendi crampi alle gambe.
Il personale medico dell'ospedale di Bentivoglio è stato formidabile: non sono mai stata sola ed ognuna delle tre ostetriche (due donne ed un uomo)che si sono avvicendate a partire dalla rottura delle acque sono state premurose e gentili nonostante il mio lamentarmi riguardo l'analgesia epidurale non più praticabile causa la dilatazione raggiunta.
Che faticata! Le contrazioni, lo spingere nonostante le gambe che tremavano, il resistere al dolore ed avere voglia di trovarsi da tutt'altra parte hanno reso le 8 ore di travaglio estremamente lunghe. Per poi regalare la soddisfazione di reggere tra le braccia un fagottino subito tranquillo dopo un singolo vagito. Le mani ed i piedi perfetti, gli occhietti gonfi a causa del transito nel canale del parto, la pelle morbida ed i capelli biondi. Non mi sembrava vero che tutto fosse finito, che lui fosse lì con me ed il padre, che fosse così bello e perfetto, che lo avessi fatto tutto io.
Il pomeriggio successivo sono passati a trovami i colleghi dell'ufficio. Sono stati un po' dei re Magi, considerata la quantità di doni che mi hanno portato. Mi ha lasciato però perplessa la presenza di un cotechino...

Il lavaggio dei chiappini non sembra essere gran che piacevole...
La gioia dell'arrivo di Alessandro è stata però adombrata subito la domenica. Al mattino mi sono ritrovata a zoppicare per casa con il polpaccio destro dolorante e rigido. Ho pensato si trattasse di un accumulo di acido lattico conseguente al parto, ma nonostante ghiaccio e pomata la situazione non è migliorata. Non mi dilungherò a raccontare della mancata visita presso un pronto soccorso perché classificata codice bianco, dell'errata diagnosi presso il pronto soccorso di un altro ospedale. Mi sono dovuta recare presso un ambulatorio privato ed a pagamento sentirmi finalmente dire, martedì mattina, che si trattava di una flebite con trombosi venosa profonda, dovuta ad u coagulo di sangue formatosi durante il parto. E che in tutti quei giorni avevo rischiato di morire per embolia. Dopo una prima serie di iniezioni di eparina per fluidificare il sangue ed una calza elastica indossata 24 ore su 24, sono stata ricoverata all'ospedale di Bentivoglio per circa una settimana e la cura è stata intensificata mediante l'assunzione di Coumadin. Quindi niente allattamento, niente cibi che contegono vitamina K (un coagulante), una pastiglia al giorno e regolari esami del sangue per verificarne il livelo di coagulazione. A quanto pare non è ancora giunto il mio momento...