"Vivi che la vita è una aggrappati al cuore non fermarti mai non hanno prezzo i sogni che hai, non darli via". Pooh

martedì 29 gennaio 2013

I Pooh progettano un nuovo album ed il festeggiamento del cinquantennale!

L'emittente Radio Punto Zero ha pubblicato oggi una intervista a Red Canzian in cui l'artista rilascia notizie che molti fan speravano di ascoltare.
Qui sotto trovate la trascrizione della parte più interessante dell'intervento, incluso l'estratto audio.
Ascoltate e leggete, noi di iPooh.it siamo entusiasti e commossi!

Minuti 04:50
RED
Il progetto è quello di fare il cinquantennale. Non sappiamo ancora come, non sappiamo ancora cosa faremo, ma ovviamente andrà festeggiato con un disco inedito, con della musica, con delle proposte che facciano capire come siamo arrivati a questi cinquant'anni.
L'unica cosa è quella che adesso partiamo in tournèe felici di ripartire ma ovviamente con un peso nel cuore perché la scomparsa di Valerio non è stata facile da affrontare, non è ancora assorbito il dolore.
[...] Le nostre parole, il nostro modo di comunicare era dato dalla sua penna, dal suo modo di scrivere le parole. Quindi dovremo anche capire questo: come andare al prossimo progetto, come arrivarci. In questo momento non vogliamo pensarci, vogliamo fare l'unica cosa che lui ci avrebbe detto da sempre: andate sul palco e spaccate tutto come sempre. Perché lui è sempre stato un grande promotore della durata dei Pooh nel tempo e ogni volta che c'è stata una crisi lui ha fatto di tutto perché venisse superata e si andasse avanti perché era il suo gioiello. [...] Quindi facciamo la cosa che a lui sicuramente farebbe piacere: salire sul palco e suonare. Poi il seguito... ci penseremo.



(Fonte della notizia www.radiopuntozero.it)

mercoledì 16 gennaio 2013

Piccola riflessione

Negrini era ateo, ma parlava di Dio nelle sue canzoni perché, come lui stesso ebbe modo di dire, molti uomini credono in lui e quindi fa parte delle cose del mondo. E lui era davvero bravo a parlare delle cose del mondo.
Continuare a cantare le sue parole già a febbraio non sarà semplice per i Pooh, ma sarà il modo migliore per portare avanti l'eredità di Valerio, più di qualsiasi statua o piazza titolata. Le sue parole non potranno essere mai fermate o disperse, fino a quando ci sarà qualcuno disposte a cantarle.

martedì 8 gennaio 2013

E adesso come fanno?

"Mamma, dove sei andata tutto ieri?".
"A salutare per l'ultima volta uno dei Pooh".
"Dove è andato?".
"In cielo, per sempre".
"Oh. E adesso come fanno?".

Che sia un bimbo di 5 anni od un adulto, la prima domanda che ci si pone è sempre e solo quella...

CIAO VALERIO - Assago 07.01.2013

Quello di ieri verso Milano è stato per me un viaggio ben mesto. Era il giorno dell'ultimo saluto a Valerio Negrini, l'anima dei Pooh, il poeta che per 47 anni (47 ANNI!) ha dato voce a quattro ragazzi che si sono ritrovati un po' per caso ed un po' per fortuna a condividere palchi e vite.
Ammettiamolo: senza le parole di Valerio quante delle canzoni che molti di noi portano nel cuore avrebbero mantenuto la medesima bellezza?
Già per strada ho avuto la prima avvisaglia del tipo di giornata che stava per cominciare: dal finestrino dell'auto ho visto sfilare un TIR che sulla fiancata recava la scritta "Pensiero".
Poco dopo le 11:00 sono giunta al Teatro della Luna di Assago e la nebbia avvolgeva tutto, come se nessuna distrazione o nessun rumore estraneo dovessero interrompere i pensieri rivolti a Valerio, come se non fosse permesso trovare un minimo di distrazione dal dolore che accomunava i presenti.
C'erano vari registri su cui era possibile lasciare la propria firma ed un pensiero, io ho siglato con "Ci vuole fiato a dirti addio...". Ma fiato e parole non ce n'erano. Non ce ne sono state per tutta la giornata.
L'ingresso del teatro risuonava delle note di "Dove comincia il sole" e così è stato per tutta la giornata: le parole in musica di Valerio hanno fatto da sottofondo e da consolazione a volte, ma in altri momenti hanno acuito il dolore che le persone presenti stavano provando. Tanti estranei, intervenuti per un'unico uomo. Facce sconosciute le une alle altre, accomunate dall'affetto per il poeta dei Pooh.
Attorno a Valerio c'erano pochi fiori, come del resto la famiglia aveva chiesto, preferendo le donazioni all'Anpil. Un foglio attaccato ad un pupazzetto di Winnie Pooh, una sciarpa del tour "Giorni Infiniti", uno striscione realizzato da un gruppo di ragazze. Poco dopo ho avuto l'onore di vedere poggiato contro i fiori anche il plico "I Colori dei Pensieri - I Fans per Valerio - 07 gennaio 2013". Si tratta dei pensieri e dei messaggi di addio raccolti nei giorni scorsi tra i fan, che ho stampato e consegnato alla signora Negrini: gentile e disponibile nononostante il momento di lutto, mi ha sorriso e ringraziata.
Forse complice il fatto che l'ultimo saluto a Valerio era stato organizzato di lunedì, in sala eravamo costantemente una trentina di persone che si ricambiavano in fretta. Saluti e lacrime veloci da chi è riuscito a ritagliare il tempo necessario per arrivare al teatro ed uscirne un quarto d'ora, mezz'ora dopo. Molti li ho sentiti singhiozzare e fissare la bara con espressione stravolta. Perché se per tanti Valerio non era noto e veniva ignorato persino come fosse il suo viso, per noi fan era un amico che avevamo imparato a conoscere attraverso le sue poesie in musica.
Dodi Battaglia è giunto con la moglie verso le 11:30, presenza discreta che non ha lasciato trasparire nulla dall'espressione del viso, come a non voler concedere agli estranei di vedere cosa gli si stesse agitando dentro.
Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio e Red Canzian sono arrivati insieme, accompagnati dalle rispettive famiglie, da Danilo Ballo, da Manuel Frattini e raggiunti via via da chi nel corso degli anni ha lavorato o collaborato con i Pooh.
Non sono riuscita ad emozionarmi come quando li ho visti sul palco. Lì erano come tutti noi: persone che erano andate a salutare un amico. Sicuramente erano ancora più addolorati e feriti di noi, perché con Negrini ci hanno lavorato, discusso, vissuto.
Prima dicevo della musica diffusa durante tutta la giornata. Quando Facchinetti, D'Orazio e Canzian si sono posti attorno a Valerio, dalle casse è cominciato ad uscire "La ragazza con gli occhi di sole" di Stefano. Già dalle prime strofe la musica ha cominciato ad avere problemi, con parole che si ripetevano, per poi arrivare ad intere frasi. La musica è stata fermata. Nel corso della giornata si è trattato dell'unico episodio. La stessa canzone è stata riproposta più avanti, senza che accadesse nulla.
Un poco alla volta i familiari dei Pooh se ne sono andati ed è rimasto Roby Facchinetti a vegliare l'amico. Roby che nonostante le lacrime sorrideva ed abbracciava gli amici, i conoscenti, le figlie di Negrini. Poi si è dedicato a noi. Proprio così. Si è girato verso chi era presente e uno ad uno ci ha stretto la mano e regalato un sorriso con quegli occhi così azzurri. Per me si è trattato della prima volta ed il mio singhiozzato "Mi dispiace" mentre scambiavamo un bacio non so se l'abbia sentito, spiazzata com'ero dalla sua inziativa e dall'udire nel contempo la sua voce uscire dai diffusori presenti in sala che cantava la strofa "Ma perché non si vive per sempre?", la canzone che ho preso a simbolo di questo lutto.
E' rimasto a lungo Facchinetti. Poi è venuto a dargli il cambio Stefano D'Orazio, rimasto fino alle 17:00, quando ci è stato chiesto di uscire dalla sala.
Eravamo meno di quaranta persone ad attendere all'esterno del Teatro della Luna. Quando Valerio è stato caricato sull'auto è partito un applauso spontaneo che lo ha accompagnato fino a quando il mezzo non è sparito nella nebbia e nel buio, portandosi via le nostre lacrime ed un pezzetto importante dei nostri cuori.

"Milioni di parole lascio dietro di me
milioni di perché
Affascinata e stanca la mia anima va
verso la libertà..."
Valerio Negrini


venerdì 4 gennaio 2013

Valerio Negrini non c'è più


Ieri, giovedì 3 gennaio 2013, è giunta la notizia che nessun fan dei Pooh avrebbe mai voluto ricevere: Valerio Negrini ci ha lasciati.
Stroncato da un infarto, a nulla sono valse le cure mediche presso l'ospedale di Trento dove è stato trasportato in elicottero.
Aveva 66 anni Valerio. Nato il 4 maggio 1946 a Bologna, dalla sua tenacia e dalla sua passione per la musica è nata quella idea che ha preso il nome di Pooh, un lontanto febbraio del 1966. E dei Pooh è stato cantante, batterista, paroliere. Sue sono la maggior parte delle liriche che i fan cantano da quasi cinquant'anni sulle basi delle musiche composte da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian.
Valerio Negrini lascia tre figlie: Alice nata nel 1979, Linda nel 1990 e Ginevra nel 2006. E la moglie Paola con cui era sposato dal 1995.
"È troppo difficile, in un momento come questo, riuscire a racchiudere in poche parole la nostra sofferenza – hanno dichiarato Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian – possiamo soltanto dire che la nostra strada è stata sempre tracciata dalla sua poesia". Stefano D'Orazio ha detto: "Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande ed improvviso, è una parte della mia vita che se ne va e già sento un vuoto incolmabile. Buon viaggio amico mio".

Lunedì 7 gennaio verrà allestita una camera ardente al Teatro della Luna di Assago (MI), per permettere a chi lo vorrà di dare un ultimo saluto e rendere omaggio a Valerio Negrini. La camera ardente sarà aperta dalle ore 10:00 alle ore 17:00. La cerimonia funebre si svolgerà poi in forma privata.

Per ricordare Valerio i familiari hanno deciso di chiedere a tutti di non inviare fiori, ma di inviare un contributo all'ANPIL, l'associazione che Negrini sosteneva. Potete mandare un piccolo contributo o acquistare il libro fotografico "AYITI" con i commenti di Valerio, oppure il dvd "Friends for Haiti" con la registrazione dell'intera serata con l'intervento dei Pooh.

Banca: INTESA SANPAOLO
Intestazione: ANPIL-Onlus
IBAN: IT49A0306909465000026291 186

Dati Conto Corrente Postale
Intestazione: ANPIL-Onlus
N° conto: 42136200
Indirizzo: V. Vitruvio, 41 – 20124 Milano
www.anpil.org

Fonte: www.pooh.it

Il 3 gennaio 2013 un infarto ci ha privato per sempre delle poesie in musica di Valerio Negrini

 

... ma noi, ora, come facciamo?


E' questo il primo pensiero che mi è salito alla mente appena ho saputo della morte di Valerio Negrini. Ed è ancora lì, a riecheggiare senza risposte.
Valerio che da cocciuto ragazzo emiliano inseguendo un sogno è giunto a scrivere tra le più belle canzoni del patrimonio musicale italiano. Canzoni che dimostrano estrema sensibilità per l'altra metà del cielo. Canzoni che lo vedono analizzare con occhio attento l'uomo e la società. Canzoni in cui tutti noi fan abbiamo saputo riconoscere qualcosa di noi stessi: un ricordo, uno stato d'animo, un pezzetto della propria vita, un evento importante. E proprio questo è il dono di Valerio: saper scrivere di cose importanti e della quaotidianità in modo che ognuno di noi ci si possa riconoscere o possa esclamare "Hei! Ma parla di me!".
Il mio "Hei!" l'ho esclamato ascoltando "Il tempo, una donna, la città". Ma non a sedici anni, quando per la prima volta poggiai il vinile sul piatto dello stereo. Da adulta. Da donna che guarda indietro al proprio passato con una prospettiva diversa e si rende conto di tante cose di cui non poteva accorgersi, vivendoci in mezzo.
Un infarto mi ha privato per sempre dell'emozione di aprire un nuovo album dei Pooh ed ascoltarne traccia dopo traccia per scoprire le poesie di Valerio che vi sono state racchiuse. Sì, Valerio. Non il signor Negrini. Perché dopo 23 anni trascorsi ad ascoltare le sue parole, a leggere dei sacrifici e dei sogni portati in giro sui palchi italiani per far realizzare e crescere il sogno di nome Pooh, è una presenza costante del mio quotidiano musicale. Come un amico lontano che si stima ed ammira, pur non conoscendolo di persona.
Valerio, nella sua ultime intervista televisiva, argomentando di "Uomini soli" ha detto: "Io sono ateo praticante. Ateo serenamente e quindi io posso parlare di Dio". Valerio, tu potevi parlare di tutto. Hai parlato di tutto. Ci hai portato dagli Incas, ci hai fatto trasvolare l'oceano in compagnia di un ragazzo, hai narrato l'ascesa ed il declino dell'umanità, ci hai parlato di una ragazzina che voleva fuggire di casa...
Continuaimo a parlare di Valerio al presente. L'uomo se ne è andato, ma la sua eredità di poesia rimane.

Michaela

"Ma perché non si vive per sempre, ma perché scappa il tempo, dove va?
La realtà non ammazzi la fantasia, che bordello che nostalgia..."
"Perche' non si vive per sempre", da "Fai col cuore" di Roby Facchinetti, 1993